La fine degli anni Novanta ha rappresentato senza ombra di dubbio uno dei momenti più splendenti dell’era Cragnotti. La compagine biancoceleste è stata una vera e propria potenza, e non solo in ambito nazionale. L’era Lotito è sicuramente differente, con una gestione del calciomercato Lazio totalmente differente. Diamo uno sguardo agli acquisti più importanti e costosi, invece, dell’epoca Cragnotti.
L’offerta per convincere il Parma a cedere Hernan Crespo
Alla fine degli anni Novanta, Hernan Crespo era, senza mezzi termini, uno degli attaccanti più forti in tutto il mondo. Se qualche anno prima anche la Juventus era stata vicina al suo acquisto, quando Crespo giocava ancora con la maglia del River Plate, la Lazio ha dovuto sborsare la bellezza di 112 miliardi di lire.
Nell’estate del 2000, la compagine biancoceleste ha da poco trionfato in Italia e vinto il secondo scudetto della sua storia. Il presidente Cragnotti, però, ha intenzione di rinforzare ancora di più la rosa, nell’intento di mettere finalmente le mani anche sulla Champions League. I rinforzi servono soprattutto in fase offensiva e nel reparto avanzato arriva un vero e proprio pezzo da novanta.
La dirigenza biancoceleste in pochissimo tempo individua il suo obiettivo numero uno e decide di puntare buona parte del budget per l’acquisto di Hernan Crespo. Il prezzo per l’affare è decisamente vertiginoso all’epoca. Si tratta di 112 miliardi di lire, anche se oggi tale cifra, intorno ai 56 milioni di euro, non tocca nemmeno la metà delle operazioni di mercato più costose.
Per quei tempi, però, si trattò di un acquisto a dir poco pazzesco, tenendo conto che Crespo a Parma aveva già dimostrato di essere un campione a tutti gli effetti. Con la maglia crociata, infatti, l’attaccante argentino aveva messo a segno qualcosa come 80 reti in 151 partite disputate, aggiungendo al suo palmares anche la Coppa Uefa nel 1999.
Con la Lazio, Crespo disputa due stagioni e le sue prestazioni sono l’ennesima riprova che si tratta di un attaccante di livello mondiale. Nella prima stagione segna 28 gol in 40 partite e nella seconda infila 20 gol in 33 partite disputate. Poi, ecco il crack di Cragnotti: è necessario provvedere alla vendita dei pezzi pregiati e sono Nesta e Crespo ad essere sacrificati, entrambi in direzione Milano, il primo al Milan e il secondo all’Inter.
Mendieta dal Valencia
Ecco un altro acquisto estremamente costoso della compagine biancoceleste e, al contempo, un flop di livello clamoroso. Stiamo facendo inevitabilmente riferimento a Gaizka Mendieta, che Cragnotti vuole regalare ai tifosi biancocelesti dopo che lo spagnolo era diventato uno dei pezzi pregiati del Valencia di Cuper, con cui raggiunse ben due finali di Champions League consecutive.
Per Mendieta, Cragnotti non si fa troppe remore a spendere la bellezza di 96 miliardi di lire, una cifra pazzesca all’epoca, che ora equivale a 48 milioni di euro. Un investimento che, però, si rivela completamente inadeguato, dal momento che poi in campo il rendimento di Mendieta non è assolutamente quello visto al Valencia, frutto di un ambientamento pessimo e di una collocazione tattica fuori luogo.
Un altro argentino a Formello, Veron
Uno dei centrocampisti più forti tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. Stiamo parlando di Juan Sebastian Veron, uno dei grandi punti di forza della Lazio che ha vinto il suo secondo scudetto durante l’era Cragnotti. Venne comprato nel 1999 dal Parma per un investimento intorno ai 60 miliardi delle vecchie lire, circa 30 milioni di euro al cambio attuale. Le due stagioni con la maglia biancoceleste fruttano uno scudetto, una Supercoppa italiana, una Supercoppa Europea e una Coppa Italia. Tra l’altro, Veron venne rivenduto nel 2001 al Manchester United per ben 80 miliardi del vecchio conio, generando una notevole plusvalenza.